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Questa mattina ci godiamo un bel giro per Kairouan, la città delle 300 cupole, tante quanti sono i luoghi di culto.
Una su tutte la Grande Moschea, la più antica del Nord Africa, costruita nel periodo in cui la città era diventata una delle più grandi metropoli del Mediterraneo.
Entrate e posizionatevi nel centro, noterete una cosa strana, le 700 colonne e i capitelli sono tutti diversi; il motivo è semplice: tutti i materiali sono stati presi da precedenti costruzioni di epoca romana, come l’anfiteatro di El Jem.
Sempre al centro troverete la meridiana con gli orari delle preghiere. Le persone di culto diverso non possono entrare nella sala delle preghiere ma possono vederla da fuori, ha 17 navate con spazi divisi tra uomini e donne e presenta una nicchia centrale che indica la direzione della Mecca. Ci sarebbe tantissimo da dire, al prossimo tour di fine marzo vi racconterò qualcos’altro!
Kairouan, città Patrimonio dell’Unesco, affascina per la sua Medina, un susseguirsi di vicoli con le abitazioni bianche e le porte azzurre oppure verdi se si tratta di una moschea.
Col sole tutte le botteghe sono aperte ed è un gran brulicare di gente.
Questa città è nota per i suoi tappeti, ci fermiamo da Adel che ci spiega le tipologie, come vengono lavorati e quanto tempo ci vuole. Qualcuno fa acquisti, bello portarsi a casa un pezzetto di Tunisia!
Poi camminiamo tra le botteghe, ci infiliamo nel laboratorio di tessitura a vedere il funzionamento del telaio e nei negozi di vestiti, più avanti tantissime bancarelle con il trionfo dei colori tra spezie e ceramiche.
Immancabile l’entrata nell’edificio che protegge il pozzo chiamato Barrouta, saliamo la scala e troviamo il dromedario che girando mette in movimento un antico sistema di ruote per attingere l’acqua.
Ci prendiamo pure una meravigliosa spremuta di melograno, mi piace tantissimo e so che qui la preparano al momento.
Saliamo in sella e ci dirigiamo a Sidi Bou Saïd, la città bianca e azzurra incastonata tra il cielo e il mare, meta di pittori come Matisse e scrittori come Oscar Wilde che qui al Cafe des Nattes si incontravano.
Nonostante il periodo invernale c’è profumo di gelsomino, il fiore simbolo della Tunisia. Mangiamo in un ristorante vista mare piatti della tradizione rivisitati con cura ed estro, buonissimo il Cous Cous di pesce.
Ci avviamo verso il porto, provo un po’ di malinconica, mi succede sempre alla fine di un viaggio… prima di iniziare a pensare al successivo!
Il traghetto fa sosta a Palermo, per concludere in bellezza arancine e cannoli arrivati dal miglior bar e pasticceria della città. Non ci siamo fatti mancare proprio niente!!!
Il 31 di marzo ripartirò per la Tunisia, se volete venire con me… basta chiedere!